lunedì 22 febbraio 2016

'Na tazzulella 'e cafè in compagnia di Manuela Chiarottino

Buongiorno cari amici, 
oggi scambiamo due parole con Manuela Chiarottino, un'autrice che sta ottenendo un discreto successo. 


1. Ciao Manuela! Grazie per aver accettato il mio invito. 

Ciao, grazie a te.

2. Raccontaci di te, quali sono le tue passioni oltre alla scrittura? 

Naturalmente leggere e poi… creare: fiori e pupazzetti col cernit, disegnare a matita, dipingere su ceramica e legno, e soprattutto creare quadri di sabbia, come la cover del mio primo libro self “Arriveranno le farfalle”.

3. Hai pubblicato un libro con la Rizzoli nella collana Youfeel, in cui tratti temi piuttosto delicati. Vuoi parlarcene?

In questo romanzo, “Ancora prima di incontrarti”, ho voluto parlare di come la mancanza di affetto durante la crescita, e quel senso di solitudine e insicurezza che ne può derivare, possa portare a chiudersi in se stessi e a cercare aiuto non con le parole, che non si sanno dire, ma attraverso il proprio corpo, arrivando a rifiutare il cibo o infliggendosi delle ferite. Gioia, la protagonista, sentendosi invisibile agli occhi dei suoi, rifiuta il cibo per sparire del tutto, ma è chiaro che in realtà reclama la loro attenzione. Così come farsi male è un modo per distogliere la mente da un dolore mentale, attraverso un male fisico. A volte può anche essere un mezzo per sentirsi in qualche modo vivi. Nel libro, questi argomenti sono trattati in maniera delicata, perché oltre al percorso di crescita di Gioia, c’è soprattutto una storia d’amore, ma ci tenevo comunque a parlarne e a dare un messaggio positivo. Un altro argomento toccato è quello della donazione degli organi e di una teoria che ho scoperto e sulla quale mi sono documentata, prima di scriverne, ognuno potrà trarne un proprio pensiero.

4. Di recente hai, invece, pubblicato un’antologia di racconti. Cosa dobbiamo aspettarci? 

Una bella esperienza. Ho conosciuto un autore di gialli, Eugenio Pattacini, ci siamo scambiati i nostri libri e ci siamo piaciuti dal punto di vista della scrittura. Io l’ho sfidato a scrivere rosa e così… sono nati diciotto racconti, riuniti nell’antologia “Melodie del cuore”, dove l’amore è rappresentato sotto molteplici aspetti. Nei miei racconti passo dall’ironia al dramma, dall’amore tinto di arcobaleno a quello materno, sfioro il fantasy e descrivo il reale affetto che mi lega da anni alle mie amiche del cuore. Così Eugenio parla di amore sognato, reale, sofferto, descrive immagini surreali, insomma un caleidoscopio di emozioni che credo possa incuriosire. 

Vorrei spendere una parola anche pro racconti, spesso meno considerati dei romanzi, perchè non è facile colpire il lettore e dare un’emozione in poche righe. Non so se ci sono riuscita, lo spero, così come spero mi darete, anzi ci darete, una chance.

5. Qual è il percorso che ti ha portato a concludere romanzi e/o racconti, pubblicarli in self e raggiungere note case editrici? 

Ho sempre amato leggere, anni e anni fa scribacchiavo cose brevi, ma solo per me stessa. Poi per molto tempo non ho più scritto nulla. Ho ripreso in un momento buio della mia vita, frequentando un corso di scrittura creativa. Si scrivevano racconti a raffica, ho partecipato a dei concorsi, vincendone alcuni, e così ho pensato al primo romanzo, naturalmente in self. Ci credevo poco ma poi i commenti positivi mi hanno dato fiducia e ho proposto, nei mesi successivi, tre racconti lunghi a Delos, che li ha pubblicati tutti nella collana Chic & Chick: “Non ditelo a Ella”, “L’uomo perfetto” e “La sposa felice”. A quel punto però ambivo al romanzo e, ammetto, alla casa editrice. Almeno volevo provarci. Il primo è ancora in cerca di editore… ah ah…vaga per il mondo… ma in effetti poi l’ho ripreso, rivisto… però ancora vaga. Per il secondo ho atteso molti mesi ma alla fine è arrivata la proposta Rizzoli, inaspettata, lo ammetto, e ne sono stata felicissima. 

6. Il self publishing è un canale che ti senti di consigliare? 

Il self publishing va benissimo per chi vuole gestire tutto il percorso del libro, dall’inizio alla fine. C’è più lavoro da fare e bisogna comunque farlo bene, però sei libero di decidere ogni cosa e non dover attendere i classici mesi di risposta. Di contro hai appunto tutte sulle tue spalle e nessuna CE dietro per la promozione, anche se ormai è quasi tutta affidata all’autore, indipendentemente da con chi pubblichi. Io penso che alternerò self con CE, sperando naturalmente di poterlo fare.

7. Tra self publishing e piccole case editrici cosa ritieni più efficace? 

La prima premessa è che queste case editrici siano comunque non a pagamento. Diciamo che dipende dalla CE. Ho avuto esperienza indiretta di amici che hanno pubblicato con piccole CE ma sono rimasti delusi perché non hanno avuto alcun aiuto, neanche minimo. Dico per editing, cover. Ci sono però anche CE piccole che fanno il loro lavoro seriamente e supportano l’autore, anche nella promozione, non dico solo su web ma ad esempio attraverso le fiere. Sono tutte cose da valutare a seconda dei casi e a seconda di cosa si vuole ottenere.

8. Hai nuovi progetti a cui lavorare? 

Sempre… ah ah… non riesco a non scrivere. Posso anticipare che ho già firmato con un’altra CE per un romanzo molto diverso dal primo, ma non so ancora la data di pubblicazione e immagino non sia vicinissima, quindi per ora… top secret. Ho in ballo un nuovo chick-lit, che avevo proposto tempo fa. Un romanzo in cerca di qualcuno che lo pubblichi… e che se ritornerà a casa finirà in self. E sto scrivendo un nuovo romanzo in cui credo molto, ma sono davvero all’inizio. Il problema è che mentre ne scrivo uno, già mi viene in mente un’altra idea… ma credo capiti a tutti gli autori. Come fate?

9. Grazie per aver sorseggiato questo caffè in nostra compagnia! 

Grazie. Sei stata molto gentile. Io non posso più bere caffè e vado di orzo, ma l’importante è la compagnia e questa per me è stata piacevole.

Un saluto a chi ha letto fino a qui.

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