martedì 2 febbraio 2016

'Na tazzulella 'e cafè con Catherine BC

Buongiorno ragazze,
oggi diamo vita ad una nuova rubrica per questo blog che, grazie a voi, sta ampliandosi sempre di più.
La rubrica in questione ho deciso di battezzarla con un nome singolare, che richiama le mie origini e le tradizioni di tutti gli italiani, si chiamerà, infatti, ‘Na tazzuelella ‘e cafè. In questa sezione offrirò, simbolicamente, un caffè alle autrici che ospiterò nel mio blog per poter conoscere meglio sia loro che le rispettive pubblicazioni.

Sono molto lieta, dunque, di dare il via alla prima intervista: oggi conosceremo Katy Policante, meglio conosciuta come CATHERINE BC (pseudonimo):

1. Benvenuta Katy, e grazie per aver accettato il mio invito. Presentati, parlaci di te. 

Ciao Laura, un grosso saluto a tutte! Mi presento allora. Mi chiamo Katy, esattamente così, un diminutivo anomalo. Ho più di quarantanni e insegno alla scuola primaria. Ho una famiglia che assorbe gran parte delle mie energie e una grande casa su una collina, che io amo chiamare scherzosamente "il feudo". Scrivo da quando ero adolescente. Ho riempito quaderni e blocchi, ma solo da qualche anno e grazie alle nuove piattaforme digitali ho avuto il coraggio di mettere i miei lavori a confronto con un pubblico vasto e vero.Ho iniziato postando racconti su Efp cinque anni fa, fino ad arrivare al mio esordio come self nel 2013 col mio primo romanzo, "Il sapore del proibito". Da allora ho scritto altri racconti e romanzi, sia da self che con Ce. Vorrei poter dedicare molto più tempo a questa mia grande passione, ma con la vita piena che mi ritrovo, cerco di fare quello che posso.

2. Cosa ti ha spinto al voler rendere pubbliche le tue opere?

Come ho detto prima, ho cercato il confronto con il pubblico per poter testare se effettivamente i miei scritti potessero piacere o meno. Ho avuto grandi soddisfazioni e anche qualche delusione, ma il tutto fa parte del gioco. Ci sono stati commenti pieni di entusiasmo, ma anche critiche nemmeno troppo velate. Sono impulsiva di carattere e lì per lì ci sono rimasta male, ma col tempo e metabolizzando ciò che di costruttivo potevano contenere, ne ho fatto punti di partenza per tentare di migliorare.

3. 
Sappiamo che hai pubblicato un tuo libro con la casa editrice Rizzoli, come è avvenuto il tutto? Avevi tentato altre strade prima?

Nell'ottobre scorso sono uscita con "La più dolce tentazione" per la Rizzoli nella collana Youfeel. E' stata un'esperienza molto positiva. avevo un lavoro nel cassetto e dopo aver letto che la Youfeel cercava manoscritti, ho mandato loro il mio lavoro attraverso il modulo che tuttora si può trovare sul loro sito. Ho atteso mesi, ma alla fine ho avuto modo di lavorare con gente preparata e gentile. In precedenza avevo collaborato con la Delos digital per un racconto fantasy romance, ancor prima ero passata dal mondo self.

4. Stai scrivendo qualcos'altro in questo periodo? Raccontaci dei tuoi progetti futuri.

In questo periodo mi sto dedicando a una storia vera. Sarà sempre un romance, magari con qualche sfumatura hot, perchè è un genere che sento nelle mie corde. La protagonista di questa vicenda, che sta tuttora vivendo il tutto sulla propria pelle, mi ha dato il permesso di raccontare l'intera storia, romanzandola naturalmente. Poi ho pronta la scaletta dell'ultimo romanzo della mia Forbidden Trilogy e un altro romance un po' particolare e psicologico, con un protagonista dalla fisicità e dall'emotività compromesse. Il mio sogno, però, rimane lo scrivere un romance storico che racconti la storia straordinaria dei miei nonni.

5. Cosa ne pensi del mondo del Self – Publishing?

Non posso che pensare bene del self publishing! Sono stata anch'io una self e ancora mi sento parte della categoria. se il nome di una Ce fa brillare un curricolo e apre magari nuove possibilità, il mondo self offre libertà di gestione e chiarezza immediata su ogni aspetto. e' un mondo variegato e ricco, piano di gente valida davvero.

6. Purtroppo so (per esperienza personale) che essere un’autrice non viene considerato un vero lavoro e che si viene spesso screditate. E’ toccata anche a te questa realtà? Amici e parenti ti sostengono?

Purtroppo non ho molto sostegno da chi mi sta attorno. Ho scelto apposta uno pseudonimo per evitare la curiosità di colleghi e parenti. Sono sicura che non avrei nulla da guadagnare. Certo, mi piacerebbe essere supportata di più da mio marito, per esempio, soprattutto in momenti non proprio brillanti. Tuttavia, se questo non accade, bisogna trovare la forza in se stessi e andare avanti ugualmente per non avere rimpianti. E' come quando si corre da un po' e la stanchezza si fa sentire. Si rallenta un attimo, ci si piega sulle ginocchia e, dopo aver ripreso fiato, si riparte.

Grazie per essere stata con noi e in bocca a lupo per tutto! 

Grazie a te per l'opportunità e la disponibilità. Faccio a tutte un grande in bocca al lupo. Inseguite i vostri sogni sempre!

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