sabato 7 maggio 2016

Recensione: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile

Buon pomeriggio carissimi lettori,

ho appena terminato la lettura de "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito", ricevuto pochi giorni prima della sua uscita dalla casa editrice Garzanti, la quale ringrazio immensamente. Nonostante lo abbia appena concluso, sono già pronta per parlarvi delle mie impressioni...

Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

TRAMA


Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa, nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone nella valigia, promettendo di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina.
Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che ritrova ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano.
Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, Michele ritrova il suo diario, incastrato tra due sedili. Non sa come sia possibile, ma sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. Ora c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito.
Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.


LA MIA OPINIONE


Da subito mi aveva incuriosito la trama, la quale mi ha spinta a voler iniziare questa lettura, devo però ammettere che si tratta di una di quelle sinossi che ingannano e deludono. Sono scritte talmente bene che ti convinci si possa trattare di une bellissimo libro, di quelli che ti terranno incollata alle pagine ignorando il mondo che ti circonda. La delusione arriva nel momento in cui ti accorgi che non è così.
Questo romanzo, infatti, ha un inizio molto lento e noioso che porta il lettore a rivalutare la sua scelta. E' pieno zeppo di racconti inverosimili che sembrano essere stati scritti solo per tenere in piedi la trama, privi di qualsiasi senso logico. Ciononostante, riuscendo a proseguire la lettura, si scovano dei punti di riflessione e delle frasi molto belle. Salvatore Basile, a mio avviso, voleva far capire quanto inutile è chiudersi nel proprio mondo. A volte, per paura, di soffrire ancora, assumiamo comportamenti particolari che tengono lontano da noi tutti e tutto, ma alla fine è proprio quella solitudine che andiamo a crearci che ci fa star male ed, inevitabilmente, si soffre nuovamente. Il dolore fa parte della vita e non possiamo controllarlo, dobbiamo solo accoglierlo e accettarlo. Spesso, questo dolore, ci viene inflitto dalle persone che fanno parte della nostra vita e allora è queste che cerchiamo di tenere lontane... le persone. Ma la diffidenza non è buona cosa, ti fa vedere il marcio anche dove non c'è. Ed è proprio su questi aspetti che Michele, protagonista del libro, riflette.
Tuttavia, nonostante abbia apprezzato queste riflessioni profonde e veritiere, non mi sono piaciuti molti lati caratteriali dei protagonisti che forse sono stati accentuati troppo. Soprattutto quelli di Elena. Inoltre mi è dispiaciuto che uno dei conflitti del libro sia stato risolto a porte chiuse, ovvero nell'ultimo capitolo alle spalle del nostro protagonista che, poveretto, non troverà mai risposta a questo suo quesito. Perchè l'autore ha deciso di non rivelarglielo?


Concludo la mia recensione con una delle frasi che mi sono piaciute:


"Qando ti fregano,
quando ti ingannano o ti tradiscono,
sei tu che perdi qualcosa di importante,
perché credi di perdere la fiducia negli altri,
ma invece la perdi in te stessa.
Pensi che te lo sei meritata,
perché ti sei fidata come una scema.
Perché non sei riuscita a capire chi avevi accanto.
Non sei riuscita a vedere le cose per come erano davvero.
E se avevi un po’ di autostima, sì… si sgretola. Risultato?
Sei tu che non vali niente. Ecco, questo succede."


Voto: 3/5

1 commento:

  1. Cavoli! Pensavo fosse decisamente migliore, anche perché io stessa sono stata incuriosita, come nel tuo caso, dalla trama (e dalla cover). Spero non mi deluda, lo recensirò anche io sul mio blog. :)

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