domenica 9 ottobre 2016

Recensione: Non aspettare la notte di Valentina D'Urbano

Buongiorno carissimi lettori,

oggi è domenica, fa freddo e credo che il miglior modo per trascorrere il pomeriggio sia dedicandolo alla lettura e, magari, alla scrittura. Proprio ieri sera ho terminato un libro che è sulla bocca di tutti e che è piaciuto molto. Il romanzo in questione, da come avete potuto notare dal titolo, è Non aspettare la notte di Valentina D'Urbano. Quindi, qui di seguito, ve lo presenterò brevemente e poi, come di consueto, vi lascerò il mio commento.

Non aspettare la notte di [D'Urbano, Valentina]

ebook € 9,99 - cartaceo € 15,00
pagine: 377


SINOSSI


Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi.
Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre.
A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché per Tommaso sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie.
Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge...


LA MIA OPINIONE


Non avevo mai letto qualcosa di questa autrice e quando ho iniziato a leggere "Non aspettare la notte" ho subito pensato di aver trovato quel romanzo che mi avrebbe tenuto incollata alle pagine, magari tenendomi sveglia fino a tardi. Il prologo e il primo capitolo, infatti, sono molto coinvolgenti e mi hanno letteralmente conquistato. Si parte con ciò che succede in una tragica notte ad Angelica, la protagonista della storia, e qui inevitabilmente viene suscitata la curiosità del lettore. Si desidera sapere di più, sapere quale sorte è toccata ad Angelica, come ha reagito a tutto questo dolore. Dall'altra parte abbiamo Tommaso, un giovane ragazzo che è affetto da una malattia degenerativa agli occhi, malattia che lo renderà cieco. Di base, come potete notare voi stessi, la storia ha moltissimo potenziale. Sembra una di quelle storie d'amore che ti fanno emozionare, commuovere, piangere. Sembra uno di quei libri che sulla vita ti insegna tanto, lanciando messaggi profondi. Ma il punto è proprio questo: sembra. Perchè per quanto possa dire che questo sia un bel romanzo, devo per forza elencare un paio di difetti che mi hanno deluso particolarmente:
- Si capisce che è ambientato negli anni novanta solo per la presenza del Ciao (e qui già viene normale chiedersi perchè abientarlo in quegli anni e non ai giorni nostri)
- La località scelta dall'autrice è Roma e ho trovato un eccessivo sforzo nel voler sottolineare la parlata romanesca (sia nei dialoghi tra adolescenti, sia nei dialoghi degli adulti, sia nelle introspezioni dei personaggi) e il tutto appesantisce la lettura in una maniera non indifferente. Inoltre avrei apprezzato maggiormente se ogni personaggio avesse avuto una personalità propria, un modo di porsi tutto suo... correlato alla sua età e al suo ruolo.
- Angelica e Tommaso non fanno emozionare! Non viene mai da dire "Oh, che carini che sono". Anzi, a tratti sono entrambi antipatici.
Ne ho letti tanti di libri che trattano tematiche simili e, detto con franchezza, mi aspettavo qualcosa di più. Tuttavia, proverò a dare una seconda chance a Valentina D'Urbano, sicuramente ha del talento.


Voto: 3,5

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