domenica 10 giugno 2018

[INTERVISTA] Una ragazza inglese - Beatrice Mariani

Buongiorno!


Torno con un'altra bella intervista per la rubrica 'Na tazzuelella 'e cafè. Questa volta a farci compagnia è Beatrice Mariani, l'autrice di Una ragazza inglese, pubblicato con la Sperling&Kupfer.


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1.Ciao Beatrice, benvenuta nella mia rubrica ‘Na tazzulella ‘e cafè. Che ne dici di cominciare con una tua breve presentazione? Chi è Beatrice Mariani?


Ciao, innanzitutto grazie per avermi invitato. Ho 51 anni e una passione per la scrittura che mi accompagna fin da bambina. Sono un’esordiente “tardiva”, in parte perché i primi tentativi fatti in gioventù non erano andati a buon fine e in parte perché la mia vita è sempre stata molto piena e non trovavo il tempo e la concentrazione per scrivere. Sono laureata in Scienze Politiche, organizzo da sempre convegni per enti pubblici, sto con mio marito da trent’anni e abbiamo due figli.


2.Hai recentemente pubblicato il tuo primo romanzo, Una ragazza inglese, con la Sperling&Kupfer, parlaci di questa esperienza.


Per me è il coronamento di un sogno. Dietro, però, c’è stato molto lavoro, perché scrivere non è solo passione, ma anche metodo. So che c’è anche molto lavoro davanti a me, per farmi conoscere e, spero, apprezzare. I libri funzionano quando lasciano sensazioni belle, quando non vorremmo mai finirli. E’ una vera sfida riuscire a catturare chi ti legge. Sono sicura di avere ancora tanto da imparare.


3.Non è da tutti riuscire a pubblicare sin dal primo romanzo con una grande casa editrice come la Sperling, ma tu ci sei riuscita. Cosa credi che abbia giocato a tuo favore? E quale consiglio ti senti di dare a chi mira ad arrivare in libreria con il proprio scritto?


In realtà non ci sono riuscita nemmeno io! Prima di Una ragazza inglese ho fatti altri tentativi e li ho dovuti richiudere nel cassetto. E’ stato un percorso lungo, difficile, pieno di alti e bassi, durato qualche anno. A mio favore ha giocato il fatto di essermi affidata a due bravissime professioniste: Michela Gallio, editor, e Loredana Rotundo, la mia agente. Mi hanno scelta e sostenuta perché credevano nel mio lavoro, e l’unione fa la forza! L’unico consiglio che mi sento di dare è: impegnarsi, ascoltare le critiche, essere sempre pronti a mettersi in discussione e a sperimentare. Vale anche per me.


4.C’è una curiosità molto interessante circa questo libro ovvero che è liberamente ispirato al romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë. Ti va di approfondire meglio? Come mai questa decisione?


Come dicevo, avevo già tentativi infruttuosi alle spalle. Proprio per cambiare strada, ho deciso di farmi “guidare” da un’eroina che aveva accompagnato la mia adolescenza, appunto Jane Eyre. Mi sono liberamente ispirata al libro, giocando con nomi e situazioni, ben consapevole di avere davanti un capolavoro immortale. Il tema che volevo indagare è: dopo che un amore travolgente entra nella tua vita è possibile farne a meno? Si potrà mai tornare quella di prima? E che fare se quell’amore appare sbagliato o pericoloso?


5.E’ previsto un seguito per questo romanzo o pensi resterà un auto conclusivo?


Penso che resterà così, anche se non si può mai dire. Credo di aver raccontato un lungo pezzo dell’evoluzione di vita di Jane e Edo e di lasciarli sufficientemente maturati… almeno lei!


6.Progetti futuri?


Moltissimi, forse troppi, per cui dovrò fare ordine. Al momento sto lavorando alla storia di un amore tra adulti, che si incontrano con un bel bagaglio di esperienze pregresse. Mi affascina   pensare che la vita possa riservare sorprese e capovolgimenti in qualsiasi momento.


7.Quali generi ti piacerebbe sperimentare e quali invece non ritieni adatti alla tua persona?


Parlare di sentimenti mi viene facile e mi coinvolge molto, infatti scrivere non mi annoia mai. Mi piacerebbe moltissimo mettermi alla prova con una storia per ragazzi. Ancora, vorrei raccontare vite vere, dando voce a testimonianze su problematiche reali del mondo femminile.  Di sicuro, invece, non saprei scrivere un giallo o un romanzo storico o, meno che mai, un fantasy!! Li leggo molto volentieri, però.


8.Qual è la tua opinione riguardo il self publishing?


E’ una strada ottima che richiede serietà e determinazione, che lascia ampi margini di liberà e che può aprire orizzonti inattesi. Bisogna sempre tentare e sempre mettersi in gioco.


9.Grazie Beatrice, è stato bello poter conoscere più da vicino te e il tuo romanzo!


Grazie a voi!

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