mercoledì 30 maggio 2018

[Na tazzulella 'e cafè] Intervista a Francesca Baldacci

Buongiorno!
Oggi ho il piacere di ospitare una tappa del blog tour che ho organizzato in onore del nuovo libro di Francesca Baldacci: Ritorno da Tiffany. Ovvero, il seguito di Vacanze da Tiffany. La cosa curiosa è che intervistai già l’autrice, proprio in occasione del primo volume. Strane le coincidenze della vita, vero?
Comunque, bando alle ciance, cominciamo con la prima domanda...


Ritorno da Tiffany.png


1) Ciao Francesca e bentornata sul mio blog! Il 23 maggio è uscito Ritorno da Tiffany e, se non erro, sono trascorsi più di quattro anni dal primo volume e quest’ultimo è pubblicato in self e non più tramite casa editrice. Cosa è successo?
R. La Sperling & Kupfer non era interessata a un sequel di Vacanze da Tiffany, dal momento che la casa editrice, rispetto ad allora, aveva cambiato genere di pubblicazioni, e ho deciso di farlo uscire per conto mio.


2) Vuoi parlarci di questo nuovo libro? Se dovessi riassumerlo in una frase cosa diresti?
R. Angy e le zie dell’hotel Tiffany sono pronte a raccontarci tante nuove avventure estive…


3) Ritorno da Tiffany è il capitolo conclusivo della serie o dobbiamo aspettarci qualche altro volume?
R. Qualcosa avrei in mente, dipende anche dalla risposta del pubblico. Personalmente sono molto affezionata ai miei personaggi: Angy, Giulio, Renato, zia Camilla e zia Gisella, ma anche… Gatto! Come abbandonarli?


Ritorno da Tiffany cover.jpg4) Domanda di rito: Come è nata la tua passione per la scrittura? C’è qualcuno che ti senti in dovere di ringraziare per questo dono?
R. Sono nata con la penna in mano, e per questo dono non devo ringraziare nessuno, a parte, forse, mia sorella, che vedevo scrivere romanzetti d’amore quando lei aveva dieci anni e io… tre! Però vorrei ringraziare una persona che oggi non c’è più, Cristina Maza, redattrice del settimanale Bolero (allora vendeva la bellezza di un milione di copie la settimana!) negli anni Settanta, che per prima ha creduto in me e mi ha permesso di cominciare questa carriera.


5) In base alla tua esperienza, credi che sia meglio pubblicare in self o tramite una casa editrice. E perché?
R. Il mondo editoriale è in continuo divenire. Entrambe le esperienze sono gratificanti e al tempo stesso non sono esuli da delusioni. Il self è libero, piacevole, io però penso che la casa editrice sia importante, come mettersi alla prova davanti a persone esperte nel settore. Per il futuro non escludo né l’una, né l’altra strada. Del resto io continuo a pubblicare romanzi e racconti per settimanali.


6) Da cosa trai ispirazione per le tue trame?
R. Dalla realtà di tutti i giorni: una frase sentita per strada, la mia esperienza, quello che leggo, le chiacchiere delle amiche. Un mix che non si esaurisce mai.


7) C’è un genere letterario che ti piacerebbe sperimentare o credi che resterai fedele al romance?
R. Credo che resterò fedele al romance. Mi piacerebbe scrivere gialli, ma non ho la testa per farlo. Sono troppo matta.


8) Si dice spesso che gli italiani leggono poco e che, di conseguenza, il mercato dei libri diventa sempre più difficoltoso. Secondo te cosa bisognerebbe fare per provare a risolvere questo problema?
R. Domanda da un milione di dollari! Secondo me ci sono troppe persone che scrivono e non leggono. Problema gravissimo. Come si fa a voler scrivere senza leggere? È assurdo! Bisogna anche imparare a leggere. La gente non ha più capacità critica: né su quel poco che legge, né su quel tanto che scrive. Forse la scuola dovrebbe fornire gli strumenti necessari. Cosa che a volte non fa.


9) Attualmente stai scrivendo qualcosa? Hai in mente nuove trame?
R. Altroché! Ho diversi romanzi nel cassetto che… avranno un futuro, anche se per il momento non posso ancora svelare nulla per scaramanzia. Le altre trame, quelle nuove, mi stanno crescendo come funghetti in testa.


10) Grazie per essere stata con noi, Francesca. E’ stato un piacere averti qui con noi, spero di ospitarti nuovamente, chissà, magari per un’altra intervista!
R. Grazie a te per avermi ospitata, Laura!

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