Oggi vi parlerò della mia ultima lettura: un mattoncino di 600 pagine edito dalla Garzanti.
SINOSSI
Su un'imponente scogliera si erge Villa Soledad, immersa in un fitto bosco di alberi secolari, capaci di custodire qualsiasi segreto nel silenzio del tempo. Quel bosco è il regno delle sorelle Alma ed Estrella. A prima vista non potrebbero essere più diverse: pacata e discreta, l'una, decisa e ribelle, l'altra. Eppure sono accomunate dalla stessa eccezionale sensibilità. Perché dalla nonna hanno ereditato un dono straordinario: conoscono cose che nessun altro conosce e sanno esattamente quando sboccerà il primo fiore di primavera. La loro affinità è unica. Il loro legame necessario e imprescindibile. Fino al giorno in cui tra le due si insinua l'affascinante Tomás, e niente è più lo stesso. Il giovane ammalia il cuore di Alma ed Estrella, e diventa motivo di contesa tra le sorelle, che si accorgono di come il loro legame si stia affievolendo ogni istante di più. Quando un terribile incidente colpisce Alma, e con lei anche il resto della famiglia, Estrella è costretta a fuggire da Villa Soledad e a lasciarsi alle spalle l'unica vita che abbia mai conosciuto. Ma per lei è impossibile ricominciare altrove. Lontano dalle proprie radici. Lontano dal luogo in cui non ha paura di essere se stessa. Per questo ha bisogno di tornare là, in quel bosco che da sempre chiama casa. Solo quegli alberi, con la loro voce che Estrella sa capire e interpretare alla perfezione, possono guidarla a scoprire una verità che finora le è stata negata.
LA MIA OPINIONE
La prima cosa ad avermi colpito di questo libro è stata la sinossi (la cover non mi ispirava molto, a essere sincera), l'ambientazione affascinante e la presenza di due sorelle dotate di poteri magici mi aveva letteralmente conquistata. Così come mi ha conquistato la prima metà del libro, dove si incuriosisce molto il lettore e lo si trasporta in un turbine di emozioni di vario genere: tristezza, rabbia, dolcezza. La seconda metà, tuttavia, non è stata altrettanto emozionante e il mio interesse è calato drasticamente, al punto da voler interrompere la lettura senza giungere all'ultima pagina. Ha prevalso, però, la curiosità del "Chissà come finisce!" e la speranza di un netto recupero con l'avvcinarsi del finale. Recupero che a mio avviso non c'è stato minimamente.
Nonostante la storia sia abbastanza intigrante ci sono state una serie di cose che non mi sono affatto piaciute. Innanzitutto ho trovato un po' ridondante i continui trasferimenti di Estrella, la protagonista. Smebrava un cane che si morde la coda e la cosa mi ha annoiata abbastanza. Inoltre i personaggi li ho trovati quasi piatti, forse a causa della mancanza di descrizioni circa le eventuali espressioni facciali, gesta o cose di questo tipo. Credo che rendere note tali caratteristiche aiuti nell'immaginazione del personaggio stesso. Ciò che invece mi sono risultate ecessive erano alcune riflessioni di Estrella, esageratamente ripetitive. Così come alcuni dialoghi che mi sono risultati superflui. Insomma, ancora una volta, dopo la lettura di un libro così lungo, mi ritrovo a dire che se fosse stato un pochino più corto sarebbe stato sicuramente meglio. Anche se c'è da tenere presente che, in questo specifico caso, è stata proprio la storia a deludermi. La totale mancanza di colpi di scena, la rivelazione di alcuni dettagli (come la presenza di poteri magici anche nella sorellastra) buttati lì praticamente alla fine, e un finale poco coinvolgente e appagante.
De "Il bosco ricorda il tuo nome" salverei solo il bosco, per l'appunto, la descrizione degli usi e costumi dell'epoca e nonna Soledad che, poretta, credo che la vera ragione che l'ha spinta a fare "quel" gesto sia il desiderio di scappare da quella gente strampalata che faceva parte della sua famiglia, più che il bisogno di ricongiungersi alla sua terra xD Vabbè, scherzi a parte, purtroppo non me la sento di consigliarvi questa lettura...
VOTO
<3 <3
Prodotto fornito dalla casa editrice ai fini recensionistici
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