domenica 8 marzo 2020

[RECENSIONE] ABSENCE: LA MEMORIA CHE RESTA - CHIARA PANZUTI

Amici,

oggi sono qui per scrivere la recensione di un libro bellissimo che ho terminato di leggere proprio questa mattina. Si tratta del capitolo conclusivo di Absence della bravisima autrice italiana Chiara Panzuti. E, proprio perchè l'autrice è una lei, mi si riempie il cuore di gioia nel pubblicare questo nel giorno della festa della donna.

Non sono solita leggere libri distopici, vado avanti per lo più a thriller, ma questa serie mi ha colto di sorpresa e mi ha amamliata in un modo che nemmeno io so spiegarmi. La consiglio veramente a tutti voi! 


SINOSSI 

In questo episodio conclusivo della serie di Absence, la squadra Gamma è di nuovo riunita, ma i rapporti sono tesi e le liti frequenti: Jared e Christabel non si fidano più di Faith, dopo il periodo che ha trascorso con gli Alfa sull'isola di Bintan; Scott è l'unico a non dubitare della sua lealtà. Decisa a proteggere i suoi amici e a conoscere il vero scopo del gioco spietato che li ha resi invisibili al mondo, Faith segue le indicazioni della mappa lasciatale da Ephraim, prima dell'ultima prova a Clyde River. Raggiunge così la squadra Alfa a Iqaluit, Canada, dove la ragazza comincia a scoprire la vera identità di Davon ? l'uomo in nero ?, i fantasmi che abitano l'impetuosa Abigail e la natura della sua attrazione verso Ephraim. A poco a poco tutti i tasselli andranno finalmente al loro posto, componendo il disegno crudele congegnato dall'Illusionista, un uomo ossessionato dal proprio passato e divorato dal desiderio di vendetta. Nella prova finale, il suo piano perverso condurrà Faith e i suoi amici a scontrarsi con i propri limiti, il dolore e la morte, ma soprattutto svelerà loro il valore dell'amicizia e la forza interiore maturata da ciascuno durante quell'atroce esperienza. Tornare a essere visibili è davvero essenziale per realizzare se stessi? Fino a che punto l'essere riconosciuti dagli altri determina la nostra esistenza?

LA MIA OPINIONE 

Leggere questa romanzo, con la consapevolezza che fosse l'ultimo della trilogia, è stato come vivere l'ultimo giorno di vacanza prima del rientro al lavoro. È stato come la classica domenica sera che precede il tanto tragico e detestato lunedì. Un misto di gioia e tristezza, in buona sostanza. Era bellissimo scoprire finalmente la verità sul siero NH1 e sulle sorti dei giovani protagonisti di questi libri, ma era al tempo stesso triste sapere che presto avrei dovuto salutare ognuno di loro. Non leggerò mai più nulla di nuovo su Faith e i suoi amici (a meno che la cara Panzuti non decida di scrivere un sequel o qualcosa del genere!) e questo inevitabilmente mi rende in qualche modo triste. Ma vi posso garantire che a questo ultimo volume non manca assolutamente nulla, anzi. Forse quelle misere mancanze che avevo sentito nel secondo, in queste sono state totalmente compensate. Non ho intenzione di stare qui a raccontarvi dinamiche o farvi riassunti. Con questi libri non ha senso, sarebbe solo un inutile spreco di parole, Absence si commenta da solo non appena lo si prende tra le mani. L'unica cosa che posso dirvi è che gli ultimi capitoli mi hanno fatto commuovere e si dà il caso che io non pianga praticamente mai per un libro. Per cui grazie Chiara, sei speciale!

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