giovedì 23 luglio 2015

Recensione: Riflessa in una goccia d'acqua di Paola Catozza


TRAMA
"In queste pagine, in questa opera prima della scrittrice emergente Paola Catozza, troverete diverse poesie, di rara bellezza, di grande introspezione, di incommensurabile verità.
Sono stralci di emozioni, pezzettini di anima, scaglie di sorrisi, frammenti di lacrime di un’adolescente moderna, consapevole, sognatrice, ma determinata."
dalla prefazione di Chiara Stivala


LA MIA OPINIONE

Vi avevo già presentato questa raccolta di poesie e oggi torno a parlarvi di loro dopo aver tenuto tra le mani il piccolo libricino, inviatomi, con grande piacere, dalla stessa autrice.
In questo libro ad avermi incantato sono state principalmente tre cose: la delicatezza, la bellezza e la semplicità della copertina, la prefazione e la sincerità e l'umiltà della Catozza che traspare dai ringraziamenti.
Ok, ma le poesie? Beh, c'è da dire che io non amo le poesie in generale, nemmeno quelle dei grandi poeti. Sarà che sono abituata ad esprimere le mie emozioni in fiotti di parole accostate l'una all'altra. Nelle poesie, a meno che esse non siano chilometriche, non è possibile farlo. O per lo meno, si è più limitati.
La stessa Catozza, proprio nei ringraziamenti conclusivi, mette in dubbio la bellezza delle sue poesie e la concessione di poterle definire tali. In effetti non sembrano poesie, ma pensieri scomposti, incasinati, disordinati messi per iscritto. E chi sono io per giudicare un pensiero?
Sicuramente, nei brevi paragrafi contenuti all'interno di questa raccolta, si percepiscono emozioni come frustrazione, tristezza e solitudine. Nulla di gioioso, nulla di commovente, secondo il mio modesto parere. Forse, fossi stata al posto dell'autrice, avrei curato di più il "messaggio" di ogni singola poesia, spesso lasciato in sospeso.

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