mercoledì 6 maggio 2015

Recensione: Lo strano caso dell'apprendista libraia di Deborah Meyler



                                     

TRAMA

Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina della libreria vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitarra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio. Il suo più grande desiderio sta per realizzarsi, ma non è più la ragazza spaventata di un tempo e non sa più se è quello che vuole davvero. Perché a volte basta la pagina di un libro, una melodia sussurrata, una chiacchierata a cuore aperto con un nuovo amico per capire chi si è veramente. Perché Esme non è più un'apprendista libraia, ora è una libraia per scelta. Lo strano caso dell'apprendista libraia è il romanzo più amato dalle librerie indipendenti americane. Grazie a loro è partito un passaparola tra i lettori che ne sono rimasti incantati. Deborah Meyler è convinta che l'esperienza più bella della sua vita sia stata lavorare in un negozio di libri e ha deciso di descriverla. Un romanzo che ricorda a tutti noi come il fascino delle librerie sia intramontabile. E che spesso quei luoghi pieni di scaffali polverosi nascondono sorprese inaspettate.

LA MIA OPINIONE

"Lo strano caso dell'apprendista libraia" è un libro che ho trovato interessante. Mi ha colpito sicuramente lo stile in cui è stato scritto: dettagliato ma non pensante, anzi piuttosto scorrevole.. sopratutto se si è una divoratrice di libri come me. 
Sin da subito la trama mi ha incuriosita, infatti la lettura di questo romanzo mi ha pienamente soddisfatta, forse avrei preferito un finale più "fiabesco",  ma io sono un'inguaribile romantica. 
A parere mio, in questo libro, si lanciano diversi messaggi. Vengono messi in evidenza situazioni sociali che sappiamo esistere, ma che sottovalutiamo, come se non potessero mai far parte della nostra vita. 
Uno di questi temi sociali, che è sicuramente quello che salta subito all'occhio, è la gravidanza indesiderata di una ventitreenne alle prese con impegni studenteschi. 
Un altro significativo tema trattato nel manoscritto riguarda la libertà dell'uomo di scegliere se vivere o meno la paternità del proprio bambino, considerato, a volte, uno "sbaglio" o, semplicemente, non li considerano come frutto del proprio essere, ma solo delle madri che hanno partorito
Il terzo ed ultimo tema che mi è saltato all'occhio riguarda i senzatetto, quelle persone che spesso vengono criticate o schivate se capita di incontrarle, come se fossero esseri spregevoli.. quando invece non sono altro che persone come noi, con un cuore in petto e una grande bontà d'animo.

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