sabato 8 febbraio 2020

[RECENSIONE] Deep Heart - Micol Manzo

Buon sabato, amici. 

In questi ultimi giorni ho avuto un po' di problemini con il blog che mi hanno fatto dannare abbastanza. Dopo una sola settimana dalla sua riapertura, ho dovuto emigrare su un'altra piattaforma per ragioni tecniche che non mi dilungo a spiegare in questa sede. 
Tuttavia, ora sembrerebbe essere tutto a posto: sono tornata su Blogger dove ero già stata (anzi, dove sono nata) e non mi ero trovata affatto male. La grafica mi piace, trovo mi rispecchi e, sebbene debba sistemare ancora un paio di cose, posso dire di sentirmi nuovamente a casa e di essere pronta a questo nuovo inizio. 
Martedì ho terminato la prima lettura del mese: Deep Heart di Micol Manzo. Di questa autrice ho già letto e apprezzato moltissimo Draw My Soul e conto di leggere anche la serie Proximis. Ma cosa penso di questo nuovo scritto? 



SINOSSI

La ricerca scientifica rischia di trasformarsi in tragedia quando la biologa marina Sophie Meyer s’immerge nel Mare delle Andamane e perde il contatto con il resto dei ricercatori. Come se non bastasse, nelle profondità del mare s’imbatte in Atid, un pirata del mare: un gruppo etnico della Thailandia che vive su delle barche, lontano dalla civiltà. L’uomo la tira fuori dalla corrente per trascinarla in un incubo. Ogni gesto di Atid sembra teso a provocarla. A sfidarla. Mentre i monsoni si abbattono sul paese, portando piogge torrenziali e forti raffiche di vento, Sophie capirà che il pericolo più grande che dovrà affrontare non sarà la furia degli elementi, o l’inospitalità dei Moken. Ma la passione inarrestabile per il pirata.

LA MIA OPINIONE 

La protagonista è Sophie, una giovane biologa marina la cui vita l'ha messa a dura prova portandole via quanto aveva di più caro. Un giorno le viene dato l'incarico di andare a svolgere una ricerca in Thailandia. Le raccomandazioni sono solo due: non lasciarsi condizionare da un certo Adam e di prestare la massima attenzione ai pirati del mare. 
Ma chi sono? E cosa fanno di così temibile? 
Una volta giunta sul posto Sophie non avrà vita facile. Durante l'immersione se la vedrà brutta e sarà proprio un pirata del mare, Atid, a trarla in salvo. O forse no. Già, perché lui e la sua popolazione non sono soggetti socievoli e ospitali. Tutt'altro. Ma cosa vogliono da lei? Perché la tengono sequestrata e non la riportano semplicemente indietro? E perché ogni volta che Sophie incrocia gli occhi di Atid il suo cuore manca un battito?

La storia scorre bene, la lettura è piacevole e lo stile molto curato, l'unica pecca forse è proprio Atid. Non so, non mi ha convinta del tutto. Il suo essere arrogante e prepotente mi sfiancava e faceva risultare Sophie quasi priva di spina dorsale. Sì, si ribellava, ma come una bambina di cinque anni. Il loro rapporto di amore-odio è stata tirato fin troppo per le lunghe, annoiandomi un pochino. Il che è un po' un peccato se pensiamo che sostanzialmente sono loro due il fulcro dell'intera storia. Forse dei capitoli dal punto di vista di Atid avrebbero potuto aiutare molto... Ciononostante Micol ha un dono: sa farti immaginare in luoghi inesplorati in compagnia di popoli ben lontani dai nostri usi e costumi. E questo non può che essere un punto a suo favore. Volare con la fantasia è il sogno di ogni lettore! 
Un altro bell'aspetto di questa autrice è che non cade mai nel banale. Anzi, i suoi racconti sono unici nel loro genere. Grazie a lei si ha la possibilità di leggere qualcosa di completamente diverso dal solito! 
Grazie, Micol <3 

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