martedì 4 agosto 2015

Recensione: Ho cambiato il mio destino di Rachel Mwanza


TRAMA

In un paese in cui la fede religiosa si mescola alle superstizioni più retrive, può succedere che una nonna si convinca che la propria nipotina sia una strega e la cacci di casa, condannandola a vivere in strada. È ciò che è successo a Rachel Mwanza, che all’età di nove anni si è ritrovata sola, indifesa, senza affetti e senza nemmeno un posto dove dormire nelle vie di Kinshasa. Shegué, così in Congo chiamano i bambini di strada. Per quattro anni Rachel ha sopportato la miseria, la malattia, la fame e la violenza… e ha imparato a difendersi e a lottare, fino al giorno in cui la vita le ha offerto una chance, che da adolescente coraggiosa e combattente ha saputo cogliere al volo: un casting girato per le vie della città in cui Rachel si è imposta su oltre duecento ragazzine ottenendo il ruolo di protagonista nel film sui bambini-soldato «Rebelle – War Witch» del regista Kim Nguyen. La sua interpretazione ha rivelato al grande pubblico lo straordinario talento di Rachel e le ha fatto vincere l’Orso d’argento al festival di Berlino, insieme ad altri numerosi riconoscimenti fra cui una nomination agli Oscar. Ma la cosa di cui Rachel - che oggi vive in Canada - è più felice e orgogliosa è l’aver ricominciato a studiare e a frequentare la scuola, per poter diventare un’adulta in grado di combattere l’ignoranza e la miseria che hanno distrutto la sua infanzia, così come quella di milioni di bambini in tutto il mondo.

LA MIA OPINIONE

Si tratta, purtroppo, di una storia vera.

Rachel si ritrova di punto in bianco senza un padre e senza più la possibilità di andare a scuola o mangiare i suoi piatti preferiti. Lei e la sua famiglia vengo catapultati nella povertà e la vita si presenta loro molto difficile.
Rachel è poco più di una bambina, ma ha già addosso una notorietà indesiderata. La sua famiglia crede che sia una strega portatrice di sventure, per questo motivo viene messa alla porta e cacciata di casa. Si ritrova a vivere per strada, a dormire sui dei cartoni umidi e a mangiare quel che capita. Deve imparare a crescere in fretta e a difendersi con tutte le sue forze, impara a farlo a caro prezzo, finendo nelle mani di uomini sbagliati che si approfittano di lei.
Ma Rachel, nonostante tutto non smette di sognare e la vita, quella stessa vita tanto ingiusta, la pone davanti ad una grande opportunità. A Berlino Rachel cambia vita.
Ora ha 18 anni, si porta dietro un grande fardello ed esperienze devastanti, ma ha un grande obiettivo: aiutare i bambini di strada.

Leggere questo libro vuol dire piangere, riflettere e pregare.
Leggere questo libro fa sentire piccoli. Quante volte ci lamentiamo per cose futili? Dovremmo pensare più spesso ai bambini come Rachel e fare qualcosa TUTTI insieme per aiutarli.

2 commenti:

  1. Bellissima recensione, cercherò questo libro perché sei la seconda persona che ne parla e entrambe avete dato un giudizio assolutamente positivo! E poi io amo le storie vere e lo scoprire società così diverse dalla nostra! Grazie ^_^

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