mercoledì 8 aprile 2015

Recensione: Il profumo delle foglie di limone di CLARA SANCHEZ

Il profumo delle foglie di limone

TRAMA

Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.

LA MIA OPINIONE

Per questo libro voglio spendere un paio di parole in più, perchè le merita. 
E' un libro travolgente, che ti fa riflettere e pensare molto. 
Un libro in cui si parla dei nazisti e delle loro vittime in un modo diverso dal solito.
  Ricordo che da piccola, a scuola, nel giorno della memoria ospitavano qualche testimone che aveva vissuto in quei giorni, per raccontare la sua esperienza a tutti noi. Mai una volta, in vita mia, mi è passato per l'anticamera del cervello di chiedermi se da qualche parte vi fosse ancora qualche nazista, di quelli che avevano agito proprio in quegli anni.. torturando le persone. Del resto era del tutto normale, come erano ancora in vita le vittime avrebbero tranquillamente potuto esserlo loro, ma nonostante ciò non me lo sono mai chiesta. Come non mi sono mai chiesta se i nazisti si fossero mai pentiti delle atrocità che hanno commesso o se invece continuavano a credere di aver ragione e che il mezzo scelto fosse il migliore. 
Beh, leggendo questo libro me lo sono chiesta. 
Attraverso Julian, ho capito che chi ha vissuto (per così dire) in quei campi di concentramento ed è riuscito a sopravvivere e costruirsi una propria vita non abbia mai più potuto vivere senza la paura, senza la fiducia completa per il prossimo e senza la vendetta a fare da padrona. Se già noi facciamo fatica a riadattarci alla normalità quando ci succede qualcosa che ci sconvolge, figurarsi loro con tutto quello che hanno visto, subito e sopportato. 
Credo profondamente che questo sia un libro che vale la pena di leggere, perché per quanto impegnativo e profondo è stato scritto in modo semplice. Forse proprio con l'intento di far arrivare un preciso messaggio a tutti i lettori.

Complimenti a Clara Sanchez.

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